Mondialità, Immigrazione, Intercultura

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“Questo mare è di piombo”, documentario in 12 puntate-audio a cura di Amisnet, in cui è descritto il percorso dei migranti in transito verso la “Salvezza Europa”.                                                                                             L’opera racconta la storia collettiva di migranti, guardie di frontiera e trafficanti in alcuni tratti del percorso, “luoghi in cui il tempo è sospeso e si resta in attesa di una porta, di uno spiraglio, di una crepa che permetta di passare alla tappa successiva”.

Si tratta di centri di detenzione, posti di frontiera e porti strategici del Mediterraneo.                                          Luoghi spesso sconosciuti sfondi di esperienze al limite, che hanno un impatto profondo nelle vite dei protagonisti e per questo necessitano di essere portati alla luce.

Alla pagina indicata i 12 reportage che formano il documentario: Questo mare è di piombo

 

“I nostri anni migliori”, docu-film di Matteo Calore e Stefano Collizzolli. 2011

I nostri anni migliori

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Tra fine febbraio ed inizio marzo del 2011, seimila giovani tunisini approdarono a Lampedusa. Il governo, stretto fra necessità concrete e retoriche di sicurezza, non fu all’altezza degli eventi. La piccola isola si stava avviando al collasso.

Lo “tsunami umanitario” ha dominato il dibattito pubblico di quei giorni. Si è gridato all’invasione; si è accusata l’Europa di “lasciarci soli”; regioni settentrionali e meridionali, governo ed opposizione, si sono rimpallati responsabilità ed esseri umani.

“Io, la mia famiglia rom e Woody Allen”, docu-film di Laura Hallovic. 2009

Io, la mia famiglia rom e Woody Allen

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È il 1° film, in Italia, diretto dalla giovane Laura Hallovic, unica figlia di una famiglia rom giunta in Italia negli anni ’60 dalla Bosnia, che oggi abita in una casa popolare alla periferia di Torino. Ha studiato in varie scuole e strutture cittadine e ha girato il suo 1° corto (Illusione, 2007) vincendo il Festival Under 18. In questo documentario racconta in prima persona, con ironia e umorismo, il rapporto con la famiglia, il percorso fatto per accettare le proprie origini, realizzare il sogno di fare cinema e diventare regista, la fine della vita nomade, le relazioni con i parenti ancora nei campi e con i gagé (i vicini non rom). L’hanno aiutata, in preproduzione e durante le riprese, Davide Tosco e Nicola Rondolino. Musiche: F. Barovero, B. Prala, G. Napoli, D. Tosco. Produzione: Zenit Arti Audiovisive.

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